Come proteggersi dal crescente fenomeno della vendita di voti per i concorsi online?

Sono sempre più diffuse pratiche ai limiti della correttezza e i promotori devono difendersi

La vendita di voti per i concorsi online è un fenomeno diffuso a livello internazionale, una pratica nata come scambio e aiuto reciproco all’interno delle community di concorsisti ma che oggi vede in campo società che si sono specializzate in quest’ambito.

Non è difficile trovare online siti che propongono l’acquisto di like, follower, visualizzazioni di video…a seconda della tipologia di concorso che si vuole vincere. Spesso su questi siti, soprattutto quelli di lingua inglese, sono disponibili anche i listini prezzi che dettagliano i differenti servizi/pacchetti offerti. E’ possibile, ad esempio, acquistare 100 voti con 16 Euro oppure comprarne un pacchetto da 500 a 60 Euro, con la garanzia che i voti provengano da profili ‘reali’ e, se richiesto, anche da una specifica area geografica.

Solo in alcuni casi questi operatori mettono le mani avanti e specificano che non possono garantire la vincita poiché le variabili in gioco in un concorso online sono numerose.

E non mancano sul mercato anche offerte che utilizzano mezzi fraudolenti come la creazione di email temporanee e falsi account social creati al solo scopo di veicolare voti.

 

Come difendersi

Seppure di non facile soluzione, per far fronte a questo problema è opportuno adottare alcuni accorgimenti per proteggere la propria iniziativa promozionale.

Innanzitutto, consigliamo a titolo precauzionale, di inserire nel regolamento tutte le opportune clausole che legittimino il promotore, per quanto possibile, a porre in atto eventuali squalifiche e/o annullamenti in caso di partecipazioni fraudolente.

Dal punto di vista della meccanica riteniamo prudente associare il voting ad una giuria che, in ogni caso, pur tenendo conto dell’esito della fase di voto, abbia l’ultima parola sulla individuazione del vincitore e possa correggere nella fase finale eventuali incongruenze o abusi in totale trasparenza con la supervisione del funzionario della tutela della fede pubblica.

Sicuramente, occorre restare vigili per tutta la durata della promozione e implementare una procedura di controllo dei voti che pervengono in modo da poter effettuare verifiche puntuali laddove si identifichino situazioni sospette.

 

Cosa potrebbero fare le istituzioni

Questi comportamenti scorretti danneggiano sia gli altri consumatori che partecipano ai concorsi in buona fede sia i promotori che investono parte del loro budget in iniziative che li supportino nel raggiungimento dei propri obiettivi di business.

Gli organi preposti alla tutela delle fede pubblica dovrebbero operare controlli anche verso i consumatori esattamente come fanno nei riguardi dei promotori per evitare comportamenti scorretti e sleali da entrambe le parti.